cla892 |
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| ciao masterbook\erica, la tua scelta è molto molto romantica e smielosa. però sono profonde le parole che hai scelto. partecipo anche io e ho deciso di mettere l'incipit di Eragon di Cristopher Paolini. Il vento ululava nella notte, portando con sé un odore che avrebbe cambiato il mondo. Uno Spettro, alto e flessuoso, alzò la testa per fiutare l'aria; aveva sembianze umane, ma i suoi capelli erano cremisi e gli occhi rossi come braci incandescenti. Batte più volte le palpebre, perplesso. Il messaggio era inequivocabile: stavano arrivando. E se fosse stata una trappola? Soppesò ogni eventualità, poi ordinò in tono gelido: «Sparpagliatevi: nascondetevi dietro gli alberi e i cespugli. Fermate chiunque si avvicini... o morite.» Intorno a lui si mossero goffi dodici Urgali, armati di corte spade e tondi scudi di ferro dipinti con simboli neri. Assomigliavano a esseri umani con le gambe storte, e avevano braccia tozze e massicce, fatte per schiantare; un orrido paio di corna ritorte spuntavano dietro i piccoli padiglioni auricolari. Fra sordi grugniti e borbottii concitati, i mostri si affrettarono a nascondersi nella boscaglia. Ben presto il trambusto si acquietò e la foresta tornò silenziosa. Lo Spettro scrutò da dietro un albero per osservare il sentiero. Era troppo buio per occhi umani, ma per lui il debole chiaro di luna era come il sole di mezzogiorno; tutto si stagliava nitido e preciso davanti al suo sguardo indagatore. La sua calma aveva un che di innaturale; nella mano stringeva una lunga e pallida spada, la lama solcata da un lungo graffio curvo, fine come un capello. L'arma era così sottile da penetrare fra una costola e l'altra, ma tanto robusta da squarciare la più solida delle armature.
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