Intervista a Valeria Cosentino e Cristina Petrini

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masterbook
view post Posted on 7/8/2014, 19:34     +1   -1




Ciao a tutti!!! Oggi abbiamo due ospiti speciali, sto parlando di...


Cristina Petrini e Valeria Cosentino



Inanzi tutto ringrazio la casa editrice Genesis Publishing per l'opportunità che mi è stata data.
In origine avevo programmato una breve intervista da svolgere in chat che non rubasse troppo tempo alle nostre autrici, ma parola dopo parola abbiamo chiacchierato per più di tre ore... Devo ammettere che sono volate senza che me ne rendessi conto tra risate e battute. Si è anche parlato di cose serie ed ecco per voi l'intervista completa, spero possa essere d'aiuto per conoscere meglio due autrici nostrane legate profondamente da un po' di anni, con hobby e passioni in comune. Entrambe hanno iniziato da tempo a scrivere e grazie ai siti di fan-fiction si sono incontrate. In seguito la vita e le esperienze personali le hanno spinte in questa direzione e ora si ritrovano ad aver scritto un libro insieme. Con immaginazione e duro lavoro hanno creato un romanzo soft urban fantasy corale che intreccia la storia di più persone, più famiglie e più generazioni. Con simpatia e umiltà mi hanno portato nel retro della storia dove ho scoperto cosa le ha ispirate, a chi assomigliano i personaggi e cosa amano fare le nostre autrici nel tempo libero. Insomma una bella chiacchierata!!! Per scoprire tutto nei dettagli continuate la lettura...




Grazie ragazze per aver dedicato un po' del vostro tempo al forum, lo apprezzo molto!!

Valeria: Figurati, è un piacere.
Cristina : Oh grazie mille a te.


Partirei con il parlare di voi, sono sicura che sono tutti curiosi di sapere qualcosina in più. Quindi, cosa fate quando non scrivete? Quali sono i vostri hobby, le vostre passioni e cosa amate fare di più nel tempo libero?

Cristina: Indubbiamente gran parte del mio tempo lo dedico alla scrittura o comunque all'inventare storie con il desiderio di creare immediatamente qualcosa di nuovo da scrivere per l'appunto. Oppure dedico il mio tempo per il GdR visto che sono l'admin e giocatrice di uno assai attivo. Mentre se devo parlare di hobby i miei sono decisamente nerd come la passione per i comics (rigorosamente Marvel), il cosplay e il decoupage... Adoro creare monili!
Aggiungo anche che sono molto lieta di poter condividere questi miei hobby con la mia socia qui presente! Il cosplay è divertentissimo ancor più e sopratutto perché lo condivido con Valeria, la mia migliore amica, sono sicura che il giorno che una mollerà l'altra non continuerà... Lo facciamo solo perché abbiamo l'una accanto l'altra.
Valeria: Per quanto mi riguarda: leggere. Leggo di tutto e di più, ho una libreria infinita e un'altrettanta infinita lista di libri da comprare. Poi direi il cosplay, che facciamo sempre insieme, una passione nata da un anno appena, ma divertente, a me ha aperto il mondo della sartoria, mi ci diverto molto a creare abiti. Poi c'è anche per me il GDR, lo stesso di Cristina, su cui scrivo quotidianamente.


Sentire le vostre parole tanto profonde e vedere il legame che vi unisce mi fa sentire quasi invidiosa, è da molto che vi conoscete?

Valeria: Ci conosciamo da quasi tre anni. Tre anni a settembre. Intendo... conosciamo di persona, perché prima ci eravamo sempre sentite via mail e chat per qualche mese. Ci siamo conosciute grazie ad EFP (sito di fan-fiction). Io scrivevo fan-fiction, a Cristina piacevano e così mi ha contattato lei.
Cristina: Si è stato il mondo delle fan fiction a farci incontrare. Ero una grande fan delle stesse che Valeria scriveva, così è sbocciato questo buon rapporto e scambio di opinioni che io le chiedevo per un vecchio GDR che avevo. Poi un giorno, mi venne voglia di incontrarla e fortuna volle che accettò... È assurdo pensare a volte da quanto poco tempo, effettivo, ci conosciamo e quanto invece profondamente ci comprendiamo!


Qui viene spontanea una domanda un po' di rito: come è nata la vostra passione per la scrittura?

Valeria: Onestamente... non lo so. Mi è sempre piaciuto molto scrivere, fin da ragazzina. Ricordo che alle medie i temi in classe li attendevo con ansia addirittura, specie perché avevo una professoressa di italiano che non si limitava alle solite tracce storiche o di attualità, ma assecondava il mio lato fantasioso. Il problema, per me, era trovare il coraggio di far leggere ad altri ciò che scrivevo, non la scrittura in sé, quella c'è sempre stata. EFP mi ha aiutato a sbloccarmi per il resto.
Cristina: Per me non è stato un amore a prima vista. Durante le scuole ho sempre subito la maledizione di avere come migliore amica un vero asso della scrittura. Di quelle di cui le maestre e i professori leggono sempre i temi per la loro bellezza e quindi odiavo scrivere. Poi però alle superiori affrontai un periodo brutto, un anno in cui dovetti andar contro a una brutta depressione e avevo la necessità di gettar fuori tutto con qualcuno che potesse ascoltarmi senza giudicare e avevo scoperto che farlo scrivendo era trovare il confidente di cui avevo bisogno. Da cosa nasce cosa e unendo la mia sempre presente passione per il leggere e l'inventare storie su storie, con il tempo scrivere è diventata parte integrante della mia vita. È il mio ossigeno, senza credo ne morirei e poi se posso citare un grande scrittore del passato direi "Non esiste peso più leggero che la penna!"


Dalle vostre parole si vede che avete la scrittura nel sangue... Il romanzo che avete pubblicato con la Genesis Publishing è Doppelgänger, un soft urban fantasy. Mi chiedevo: come è nata la storia? E per informare chi non lo sapesse (tipo me) cosa vuol dire soft urban fantasy?

Metto la trama e la copertina per chi non lo conoscesse:
awsxtv

Trama: Nacha, giornalista alle prime armi presso una delle testate di spicco di Città del Messico, probabilmente avrebbe dovuto seguire il suo istinto e tirarsi indietro, quando la sua amica Esther le propone d’indagare sulla “Maledizione delle Doppelgänger” per lanciare le loro carriere... o forse no. Tra intrighi, violenze e tradimenti, Nacha entra in contatto con alcuni dei più oscuri segreti di tre fra le famiglie più importanti della città. Prova paura, rabbia, angoscia, ma riscopre anche se stessa e le sue origini; conosce l'amore vero, l'unico in grado di toglierle il respiro. Lei è la terza dopplegänger e, come Aimee ed Emma, presto si troverà faccia a faccia con la morte e dovrà scegliere tra due opzioni: arrendersi o combattere. Sceglierà la lotta. Poiché, sebbene il suo carnefice le sussurrerà che la menzogna si paga col sangue, lei capirà che l'unica cosa per la quale vale la pena sacrificarsi è solo la verità.



Cristina: Per quanto riguarda il nostro romanzo, ti dirò non è che quando noi lo abbiamo scritto abbiamo pensato a questo genere, la Genesis le ha dato poi una classificazione a cui noi nemmeno abbiamo pensato. Noi abbiamo semplicemente scritto quello che ci sentivamo, poi il resto è venuto da sé.
La nostra ispirazione è nata semplicemente da un'idea e sopratutto da un qualcosa che amiamo molto: il mondo delle novelas. Abbiamo riportato ciò che quotidianamente vediamo in un panorama ispanico di una rete, Telemundo (branchia della NBC), che si sta sviluppando creando sempre più ibridi tra novelas e telefilm con storie accattivanti e sempre più all'avanguardia. Questo modello, diverso da quello che normalmente uno ha in mente, è stato l'incipit che ci ha spinto a creare poi questa storia...
Valeria: Allora... l'urban fantasy che più si conosce è un genere che consiste in racconti che hanno l'elemento magico o sovrannaturale e sono ambientati nel mondo contemporaneo, nelle città che tutti conosciamo e non in ambienti immaginari (quella è prerogativa del fantasy). Il SOFT urban fantasy, lo dice la parola stessa, è un romanzo che ha le stesse caratteristiche dell'urban fantasy, però l'elemento sovrannaturale c'è, ma non è centrale.
Nel nostro libro noi parliamo di doppelgänger, che per tematica richiama il fantasy, ma alla fine è un libro più d'indagine che di sovrannaturale.


I protagonisti principali sono moltissimi, nel romanzo si intrecciano le storie e le vicende di più persone, di più famiglie e di più generazioni. Mi chiedevo: a chi vi siete ispirati per i personaggi, c'è qualcosa di voi in loro? Assomigliano a qualcuno della vostra vita oppure come la storia sono nati mano a mano, frutto della vostra mente?

Cristina: Direi che hai detto una cosa vera. Il libro parla di un gruppo di personaggi. E' corale, nonostante ci sia la coppia di punta. Posso dire che gli stessi sono nati sempre da questo mondo che conosciamo bene e ci siamo lasciate ispirare dai volti e dall'immaginario che noi gli abbiamo dato, ma mentirei se non dicessi che in ognuno di loro c'è un pizzico di me. Perché quando li scrivi inevitabilmente metti in loro qualcosa che ti appartiene, ma se dovrei riconoscermi in qualcuno direi Esther, non so forse perché è pazza come me... Ma amo anche molto il tormento di Manera, probabilmente è il personaggio più complesso dell'intera storia e quello che più di tutti ha portato un fardello sulle sue spalle figlio e vittima delle azioni compiute in gioventù. Uno specchio su diverse generazioni che tuttavia rivivono tutte delle stesse passioni e dei stessi dolori, perché in amore si sa, di qualsiasi forma sia, non esiste età.
Valeria: Penso, come Cristina, che ci sian qualcosa di noi in ognuno di loro, come è naturale che sia. Ma personalmente no, non credo di essermi ispirata a nessuno di "esistente" al momento di scrivere. Insieme avevamo discusso a lungo sulle loro storie pregresse, sui loro modi di fare, sui vari caratteri che ci sarebbe piaciuto rappresentare, quindi da lì è stato facile andare avanti, era come se avessero già una vita propria nella mia testa. Per quanto riguarda l'aspetto fisico, invece, quello è un'altra storia. Noi ci divertiamo sempre a cercare dei "presta-volti" attori e simili per ciascun personaggio, in modo da aiutarci con le descrizioni avendo qualcuno a cui pensare. In questo caso, abbiamo usato tutti attori di novelas ispaniche.


Io mi sono innamorata di Victor, il suo modo di essere e il suo modo di pensare mi hanno colpito particolarmente... Credo che se lo incontrassi di persona me ne potrei innamorare (non me ne voglia il mio compagno), ma se avete usato attori di novelas spagnole allora non c'è possibilità. Me ne dovrò fare una ragione...
So che siete amiche strette ma c'è stata qualche difficoltà a scrivere a quattro mani o è andato tutto liscio? (Vogliamo i dettagli piccanti!!! Lotte nel fango, strappamenti di capelli, discussioni...)


Valeria: Nessuna lotta nel fango a dire il vero... Abbiamo concordato tutto lo scheletro per il libro, capitolo per capitolo, ci siamo divise equamente le parti da scrivere, poi è filato tutto liscio. Abbiamo giusto rivisto insieme il finale che, si sa, dà sempre problemi, ma tutto lì, in 5 minuti di chat su skype era sistemato. Siamo parecchio noiose ora che ci penso xD
Cristina: Ora mi sento in colpa di non accontentarti xD No diciamo che io e Valeria creiamo un potente piano di attacco prima. Nel senso che quello che precede la stesura è assai lungo. Dalla decisione dei volti, del carattere, alla trama, passiamo grandi sessioni di chiacchierate su ogni aspetto così che nel momento che scriviamo, suddividiamo lo scheletro tra me e lei, diciamo che si lavora lisce perché entrambe sappiamo già, su ogni aspetto, come le cose dovranno andare.
Cavolo veramente Valeria per il prossimo romanzo una cachetada dovremmo pur farla u.u xD
Valeria: Ti strapperò i pochi capelli che ti restano Cristina xD Stai avvertita U_U
Cristina: Ecco così la pecora perderà il suo ciuffo blu ç_ç xD
E fu così che Erica e i lettori scoprirono quanto poco bene stiamo in due xD


Tranquille ragazze nessuno pensa male di voi... :blink:
Durante la stesura c'è stata una canzone in particolare che vi ha ispirato? Vi sentite di consigliare una canzone che secondo voi è perfetta come colonna sonora del romanzo?


Valeria: La canzone perfetta ce l'ha Cristina. E' lei l'esperta. Io, lo sa, quando scrivo non ascolto niente, altrimenti non riesco a concentrarmi. Mi serve assoluto silenzio.
Cristina: Come ha detto anche lei, Valeria è figlia del silenzio... Comunque sul consigliare una canzone direi che se questo libro fosse un telefilm avrebbe una sigla e sarebbe "Irreparable" di Jencarlos Canela, le parole stupende di questo testo rispecchiano in tutto e per tutto la trama.
Ecco la canzone in questione:
Video


Ho finito da poco di leggere il vostro libro... vi voglio fare i complimenti perché mi è piaciuto moltissimo, ma mi viene spontanea una domanda: ma che mente avete? Tutto è intrecciato, generazioni, età e personalità diverse in un'unica storia.

Cristina: Ti dirò è un'ottica, per la tipologia di prodotto televisivo che vedo, che ti abitui. Nei paesi sud americani che si tratti di novelas o serie loro lavorano così e forse come spettatrici ci abbiamo fatto il callo e ci è venuto abbastanza semplice...
Valeria: Grazie mille per i complimenti! Credo che ispirarci alle novelas ci ha aiutato molto in questo. Avevamo la testa lì, dove ogni storia è un intreccio intrecciato con un altro intreccio, in più devo dire che siamo state molto diligenti nella stesura delle idee preliminari e dello scheletro, perché qualora ci venisse fuori un dubbio avevamo sempre anche la risposta segnata da qualche parte.


Non voglio svelare troppo ai futuri lettori, ma mi permetto di dire che questo è stato uno dei punti forte del romanzo. Siete state abili nel riuscire a collocare bene tutti i salti temporali, tutti gli intrecci senza che il testo rimanga troppo caotico o dispersivo, anzi, è un colpo di scena dopo l'altro.

Cristina: Concordo! La difficoltà per questi prodotti è proprio questo. I molteplici rapporti e salti possono creare caos e far dimenticare al lettore la trama generale, ma quello rimaneva il nostro punto fisso. Diciamo la nostra stella polare che non abbiamo mai smesso di seguire, ma al contempo quando posso confrontarmi con chi dice che anche grazie a questo ha potuto apprezzare il libro, allora mi dico che abbiamo fatto giusto. Che questo poteva essere la nostra condanna, ma è anche ciò che da dinamicità e movimento alla trama.
Valeria: Fortunatamente siamo entrambe persone che riflettono su ogni dettaglio cento volte, se qualcosa non ci convince la svisceriamo fino all'osso fino a capire dove sta il tarlo e sistemarlo.


Per come è finito il libro mi viene spontaneo chiedervi se ci sarà un seguito (ditemi di si!!). Altrimenti avete già in mente o in cantiere altri progetti?

Valeria: Si, ci sarà un seguito. E' alla fase iniziale di scrittura, ma ormai è già tutto concordato. Dobbiamo solo scriverlo praticamente. E per quanto riguarda progetti solisti miei, ne ho un paio in cantiere. Un libro singolo, sulla scia dell'horror, da terminare, e quella che si prospetta essere una seria di tre libri come minimo visto le idee che mi stanno venendo fuori ultimamente...
Cristina: Ci siamo prese, come il primo, tutto il tempo per ragionarlo, e con il prologo già avviato ora non manca che continuarlo. Altri progetti ci sono. Io personalmente sto lavorando a un libro da sola e a un altro progetto a quattro mani cui il primo libro uscirà credo questo inverno sempre con la Genesis. A quanto pare sono destinata anche io alle saghe perché non so scrivere altro che finali aperti...


Volevo chiedervi come è stata l'esperienza con la Genesis e sapere in base alla vostra esperienza personale cosa vi sentite di consigliare ai vostri colleghi autori emergenti: self-publishing o C.E.?

Cristina: Allora personalmente devo dire che avendo già avuto esperienza con altre due case editrici disastrose, la Genesis mi è apparsa come un'oasi nel deserto. Si sono sempre mostrati immensamente attenti e precisi oltre che interessati al nostro lavoro. Un bel lavoro di equipe con un gruppo giovane e voglioso di fare. Tuttavia avendo provato anche il self-Publishing mi sento di consigliare le C.E. per la maggiore attenzione, cura e seguito nel poter preparare al meglio la propria opera per pubblicarla e pubblicizzarla. Parlando sull'esperienza avuta, il self è una spesa che bisogna gestire autonomamente senza avere aiuto nella correzione, impaginazione e tutto quello che ne concerne il dopo anche per metterlo in vendita, con la Genesis abbiamo avuto la possibilità di avere tutto questo a cosa zero.
Valeria: Direi che, tutto sommato, è stata un'esperienza positiva con la Genesis. Non mi azzardo in consigli perché per il self-publishing non saprei neppure da dove cominciare onestamente. Questa era la mia prima esperienza e direi che è andata bene. Alla Genesis ci hanno sempre trattato con tutti i crismi del caso, seguendoci in ogni tappa, passo per passo.


Durante questo percorso creativo e lavorativo c'è qualcuno che volete ringraziare particolarmente per l'appoggio dato?

Valeria: La mamma di Cristina: Daniela. Ci ha fatto da cavia, leggendo in anteprima capitolo dopo capitolo, dandoci consigli, esortandoci a continuare e dandoci la carica giusta per andare avanti. Ma, indubbiamente, in generale le nostre famiglie, che ci hanno sempre appoggiato...
Cristina: Quoto Valeria. Le nostre famiglie in primis per tutto il grande appoggio che mai è mancato. E si la mia mami che tanto pazientemente ha letto i nostri capitoli in anteprima e li ha corretti *\*


Ora una piccola propaganda, l'intervista uscirà sul forum prima della recensione, quindi la mia domanda è: perché la gente dovrebbe leggere il vostro libro?

Cristina: mmm... Perché è qualcosa di nuovo. È una grande avventura, complessa sì, ma che saprà ripagarvi della fiducia che le darete una volta conclusa!
Valeria: Ovviamente perché è "figherrimo", come dico sempre io U__U


Volevo anche farvi i complimenti per la copertina, trovo che sia splendida, molto significativa e ricca di dettagli.

Cristina: Questo è tutto merito di Mya Rosie Stuart! Grafica della Genesis, attualmente non più dell'equipe per via degli studi, ma anche lei blogger. Mitica Mya!
Valeria: Oh si la copertina è pazzesca! Mya ha fatto un bel lavoro!!!


Ragazze siamo arrivate alla fine, vi chiedo un'ultima cosa. Sapreste dirmi una frase che vi rappresenta come scrittrici?

Valeria: Questa è difficile... le descrizioni, nemmeno le mie, non sono il mio forte.
Io... non so, forse mi è difficile descrivermi come autrice perché non mi sono mai considerata tale. E neppure adesso. Quando scrivo io mi sento ancora quella bambina di 11 anni che scrisse una storia per la prima volta assaporandone il gusto e il significato, scrivendo semplicemente ciò che la sua mente le proponeva. A volte mi sento come una telecronista, più che come una scrittrice, racconto ciò che vedo dietro le palpebre chiuse, come se avessi l'accesso ad un mondo segreto precluso ad altri.
C'è una citazione che ricordo sempre: "Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo". È di Carlos Ruiz Zafon, attualmente il mio scrittore preferito. La prima volta che l'ho letta mi è sembrata così cruda da risuonare come un consiglio ed un avvertimento per chiunque decide di approcciarsi alla scrittura. Perché la scrittura è sogno, è fantasia, è un'amica, non bisogna mai dimenticarlo, mai scendere a patti solo per il puro materialismo o per bramosia.
Cristina: Questa è difficile. Forse direi che mi sento come una bambina alla continua ricerca di quel mondo di meraviglie e innocenza e che le trova nella fantasie di ciò che scrivo. Scrivere è il mio segreto per fuggire in questo mondo e sentirmi eternamente viva. Filosofica e complicata me ne rendo conto hihihhi
La cosa più bella quindi, posso dire per entrambe, è che quando scriviamo insieme riusciamo a creare un mondo solo nostro. Questo ci accomuna come scrittrici, il poter vedere questo mondo e tentare di condividerlo con chiunque poi deciderà di leggere il nostro scritto.
C'è una citazione di Petrarca che porto nel cuore e rappresenta ciò che per me significa scrivere: «Non c’è peso più leggero della penna, né più dolce. Gli altri piaceri svaniscono e dilettando fanno male, la penna invece dà gioia quando la si prende in mano e soddisfazione quando la si posa, riuscendo utile non solo a chi la usa, ma spesso anche a molti altri che sono lontani, anche a coloro che vivranno dopo migliaia di anni».


Siamo arrivate alla fine, mi ritengo più che soddisfatta. Siamo anche andate oltre gli argomenti che mi ero prefissata! Grazie mille ad entrambe per la pazienza e il tempo che mi avete dedicato, siete state splendide!

Valeria: Grazie a te Erica!!!! E' stato un piacere e ci siamo divertite molto xD
Cristina: È stato un immenso piacere per noi, ti ringrazio ancora, mi sono divertita davvero tantissimo.

Bene amici questa era l'intervista/chat avvenuta tra me e le nostre splendide autrici Cristina e Valeria, spero vi sia piaciuta come lo è stato per me farla e scriverla!
alla prossima
baci
erica

Qui sotto vi metto qualche link utile:
L'Angolo di Goethe (clicca qui)
Pagina facebook delle due autrici.

Genesis Publishing (clicca qui)
Sito della casa editrice.

Per acquistare il romanzo tramite Amazon (clicca qui)

Per acquistare il romanzo tramite il sito di Kobo (clicca qui)

Biografia autrici (clicca qui)
 
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