Intervista ad Aislinn

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masterbook
view post Posted on 6/11/2013, 15:47     +1   -1




Ciao a tutti oggi 6 novembre esce il romanzo Angelize di Aislinn.
La nostra cara amica Aislinn ha accettato di dedicarci un po' del suo tempo per rispondere a qualche nostra domanda.
Ringrazio molto Aislinn e ora partiamo con l'intervista!

1. Oggi è uscito il tuo romanzo Angelize. Come è nata questa idea? Cosa ti ha ispirato?

Tre anni fa ho dovuto scrivere un racconto per un'antologia incentrata sugli angeli, una figura sulla quale non avevo mai realizzato storie fino a quel momento. Cercavo un modo per affrontare il compito evitando le situazioni più banali (l'angelo figo innamorato della solita mortale insulsa, oppure quello che mena fendenti durante l'Apocalisse), così ho pensato di ribaltare il ruolo classico dell'«angelo custode», che dovrebbe aiutare la gente: i miei pennuti, infatti, ingannano gli esseri umani per ottenere il diritto di incarnarsi e condurre una vita normale, liberandosi dalla loro terribile condizione di esseri di puro spirito, privi di sensazioni.


2. Quali sono i personaggi di questo romanzo focalizzato sugli angeli?

Da un lato abbiamo i «mezzi angeli», gli ibridi, ovvero esseri umani uccisi dagli angeli e condannati a prenderne il loro posto. In seguito a un patto con la Dea più antica, questi angeli bastardi ottengono un nuovo corpo e si ritrovano a metà strada tra la condizione di angeli e quella di uomini, con alcuni poteri degli uni e i difetti e le debolezze degli altri. In particolare, sono Rafael, un ragazzo timido, ex studente modello, che non sa più che fare della propria vita ora che amici e parenti lo hanno seppellito; Haniel, un mezzo matto abituato a vivere di espedienti e a passare più sere da sbronzo che da sobrio, l'unico che per sbaglio è finito in un corpo che non è il suo, ma è quello di una ragazza, e, perciò, è terribilmente arrabbiato; e Hesediel, che era un insoddisfatto durante la sua prima esistenza e, ora che ha una seconda chance, tenta di riappropriarsi dell'unica vita che conosce ripresentandosi dalla fidanzata che lo crede morto.
Dall'altro lato ci sono gli angeli «puri» che non hanno tradito il loro compito e sono rimasti fedeli ai dogmi del Dio che li ha generati, e che ora colgono l'occasione per cercare di sterminare gli «abomini» contro natura rappresentati dagli angeli ibridi: il loro capo è Mikael, che li guida da quando il loro Dio si è dissolto.
E non mancano creature più oscure, come la Dea stessa, ovvero la Signora, e una vecchia conoscenza degli angeli, ovvero Lucifero, caduto sulla Terra da molto tempo...


3. Quanto tempo e fatica ci sono voluti per vedere realizzata questa opera?

Angelize si compone di due parti, per via della sua lunghezza, e le ho scritte una dopo l'altra, anche se entrambe sono autoconclusive (perciò il romanzo non vi lascerà a metà della storia). La prima, quella che trovate in libreria ora, ha avuto una prima stesura miracolosamente rapida per i miei standard, circa tre-quattro mesi; la seconda ne ha richiesti sette. Poi sono seguiti due anni abbondanti di revisioni, riscritture, modifiche, tagli, aggiunte... In pratica, le prima parole le ho scritte a settembre 2010, il risultato lo vedete ora. La fatica... non è stata poca! E non sono mancati momenti di sconforto, frustrazione, rabbia, depressione. Ma amo questa storia, amo i suoi personaggi, amo dare vita alle figure che immagino, quindi ne vale la pena!


4. Cosa speri che il tuo romanzo trasmetta a chi lo legge?

Quando scrivo non penso mai «ecco, voglio parlare di questo tema importante, voglio ottenere questa reazione». Quando scrivo voglio gustare una storia, scoprirla, appassionarmi; e, infine, vorrei che il lettore provasse le mie stesse sensazioni, il desiderio di scoprire come va a finire, l'amore per i personaggi e la paura per le loro sorti. Vorrei che i miei libri suscitassero in altri le emozioni che i romanzi che io amo suscitano in me.
Poi, una volta là fuori, i libri appartengono ai lettori. Ognuno di loro ci troverà qualcosa di personale, noterà certe parti e ne tralascerà altre. È inevitabile. Ma spero che, concluso il libro, i lettori sentano Haniel, Rafael, Hesediel e tutti gli altri vivi come li sento io.


5. Dove è ambientato il tuo romanzo? Perché questa scelta?

La storia si svolge a Milano (solo nella seconda parte ci sarà una breve «puntatina» a Roma). Perché? Perché volevo una grande città di cui conoscessi l'atmosfera, e siccome abito a Novara e frequento regolarmente Milano... be', la scelta è stata ovvia. Anche perché mi serviva un cimitero antico, e Milano ha lo splendido Monumentale.
Ho un rapporto di «amore e odio» nei confronti di questa città, un po' come Rafael e Hesediel. Ho cercato di trasmettere le mie sensazioni in questo senso, anche se, vi avviso, la città è volutamente modificata a seconda delle esigenze mie e della storia. Insomma, ci trovate il Duomo e il suddetto Cimitero Monumentale, ma l'altra chiesa citata non esiste, o meglio, è la fusione di più di una chiesa e non tutte milanesi (l'originale dell'affresco con San Michele che uccide il Drago viene dai miei ricordi d'infanzia e si trova nella chiesa di Ronco Biellese, pensate un po'). Ho citato locali che esistono, variando i dettagli secondo il mio gusto, e ne ho inventati altri che non sono reali; ho menzionato quartieri e parchi, ma non andate a contare i passi che servono per arrivare dal punto x al punto y per vedere se sono stata fedele alla realtà, perché il mio scopo non era scrivere una guida turistica.


6. C'è qualcuno in particolare che vorresti ringraziare per l'aiuto e/o l'appoggio ricevuto per la realizzazione del romanzo?

In coda ad Angelize ho riempito due pagine di ringraziamenti e avrei potuto andare avanti! Molte persone mi sono state vicine, salvandomi in my darkest hour un paio di anni fa, e le abbraccio tutte. In particolare, però, hanno contribuito a far sì che Angelize vedesse la luce così com'è le mie Socie, Alessia, Sammy e Valentina; nonché Luca Tarenzi che è amico, collega e guida nei meandri dell'editoria italiana ed è particolarmente acuto quando legge le mie draft.


7. Oltre a scrivere cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?

Leggere, ovviamente – se non mi fossi innamorata della lettura da piccola non avrei iniziato a scrivere. Poi, stare con le persone cui voglio bene, guardare film e telefilm, cantare e ascoltare musica, andare ai concerti, preparare biscotti, come quelli che ho offerto ai lettori incontrati a Lucca Comics, e quando riesco anche viaggiare, soprattutto all'estero.


8. Hai un sogno nel cassetto che puoi confidarci?

Non si svelano i sogni, altrimenti non si avverano... Ne ho almeno due e non passa giorno senza che dedichi loro i miei pensieri e le mie speranze.


9. Secondo te cosa occorre per farsi notare da una casa editrice e per farsi pubblicare la propria opera? Ti senti di dare qualche consiglio?

La domanda a cui tutti cercano risposta! Posso solo dirvi che per arrivare a un editore importante occorrono talento, una buona storia, tenacia e fortuna. Se possedete la tenacia per insistere, per migliorare il vostro stile, per continuare a scrivere finché riuscirete a dar vita a un bel romanzo... vi occorrerà ancora tantissima tenacia per proporlo, sopportare i rifiuti, proporlo ancora, scriverne un altro e proporre anche quello. E se non mollerete, allora arriverà il momento in cui la fortuna metterà la vostra storia nelle mani giuste, quelle di chi crederà in voi e vorrà pubblicarla. No, non ci sono formule magiche. Gardner diceva: "the true novelist is the one who doesn't quit". Il vero romanziere è quello che non molla.


10. C'è un autore italiano o straniero che ti sta particolarmente a cuore? Se si perché?

Tra gli stranieri, Gaiman e Pratchett soprattutto in coppia (leggete Buona Apocalisse a tutti!), Stephen King quando scriveva L'ombra dello scorpione e It, Max Brooks di World War Z che è un capolavoro. Tra i classici, Oscar Wilde, Jane Austen, e gli autori dei miei «libri sacri» Stoker, Tolkien e Barrie. Tra gli italiani, Tarenzi e Dimitri senza alcun dubbio. Sono i migliori che abbiamo.


11. Siamo arrivati alla fine, per concludere dimmi una frase che possa identificarti come autrice.

Quella che ho citato prima, di John Gardner: "the true novelist is the one who doeasn't quit". E anche una frase da una canzone dei Blind Guardian, Imaginations from the other side: Come follow me to Wonderland and see the tale that never ends / Don't fear the lion nor the witch, I can't come back / I'm lost but still I know there is another world.

OK l'intervista è finita, un grazie ancora ad Aislinn.
Spero di avervi incuriositi ancora di più ed invogliati ad andare a comprare il romanzo
Buona lettura!
un bacio Erica



Aggiornamento



Amici del forum, avete potuto leggere l'intervista che abbiamo fatto ad Aislinn che ci ha gentilmente dedicato il suo tempo, ora però vi vorrei mostrare le domande che molte (compreso me) fans hanno rivolto ad Aislinn durante la serata di mercoledì 13 novembre sulla pagina facebook di What Regin wants about Love&Books, io ne ho riportate alcune qui per poterle fare vedere anche a voi utenti.

Naturalmente non cito nessun nome per rispetto della privacy, ma se volete vedere la pagina originale con tutti i dialoghi della sera ecco il link: https://www.facebook.com/WhatReginWantsAbo...location=stream.

Ok ora iniziamo...



1. Angelize è il tuo primo romanzo! Che ne dici di parlarcene un po'?

Aislinn: Angelize è il mio primo urban fantasy - non il primo che ho scritto, ma il primo a essere pubblicato. Parla di angeli, come è facile intuire; angeli piuttosto... particolari. E di ricerca di identità, di dolore e amore, di odio e rabbia, di tipi strani che non sono del tutto sani di mente e di altri convinti di avere ragione senza esitazioni, di spade e fuoco, di caduta e redenzione.



2. Come ti è venuto in mente di usare gli angeli come protagonisti?

Aislinn: Angelize sviluppa l'idea che avevo abbozzato in "In time of need", un racconto uscito nell'antologia "Stirpe angelica" nel 2010. In quel caso mi era stato chiesto proprio un racconto di angeli, sui quali non avevo mai scritto prima. Ma, quando mi è venuta l'idea che troverete anche alla base di Angelize, mi è piaciuta così tanto che praticamente subito dopo il racconto ho iniziato il romanzo. Volevo un modo originale di parlare di angeli, evitando quelli bellissimi innamorati dell'umana di turno stile romance, così come quelli che fanno stragi durante l'apocalisse combattendo i demoni. Così ho pensato "un angelo dovrebbe proteggere la gente, no? Fare il 'custode'. E se invece ingannassero le persone?" Ho unito questo spunto al fatto che spesso nel cristianesimo (pensate al De contemptu mundi) si ritrova un certo disprezzo per la carne, per il mondo materiale, per i piaceri eccetera, così ho pensato questi angeli che sono solo spirito, non hanno altri sensi a parte la vista e l'udito, e si sentono inutili, perché il loro Dio padre è morto. Sono angeli che il loro Dio ha creato prendendo a modello gli umani, non il contrario, cercando di migliorarli: niente carne corrotta e impura (secondo la sua idea), solo spirito. Alcuni di questi angeli cedono alla tentazione (di chi, lo scoprirete nella seconda parte) e scoprono che, provocando la morte di un uomo, possono incarnarsi in un neonato, dimenticando chi sono ma, almeno, vivendo una vera vita alcuni lo fanno, altri no; gli umani uccisi prendono il posto del loro assassino e così via in una catena infinita. Finché, ed è questo l'inizio di Angelize, alcuni di questi uomini diventati angeli loro malgrado scoprono un altro modo di riavere il loro corpo, chiedendo aiuto alla Dea originaria. Solo che, quando lo fanno, diventano anche vulnerabili alle spade degli angeli puri, che colgono l'occasione per cercare di sterminarli, visto che, dal loro punto di vista, sono un abominio non previsto nei piani di Dio.



3. Ti sei ispirata a qualcuno di reale nelle descrizioni degli angeli?

Aislinn: non mi sono ispirata a persone reali, però ho assegnato a tutti i personaggi un ideale "interprete", un attore o un musicista, se trovavo qualcuno di adatto al "volto" che ho in mente. I caratteri invece non sono quelli di persone che conosco. Io ho in comune qualcosina con Rafael, qualcosina con Hesediel e qualcosina con Haniel (e con questa mi considererete pazza se leggerete il libro ^^), ma nessuno dei due sono io.
(Nota: ulteriori informazioni sul blog dell'autrice: http://aislinndreams.blogspot.it/)



4. Ma quindi gli angeli non hanno sia i loro ricordi della vita precedente e quelli delle persone in cui si incarnano?

Aislinn: Gli angeli che hanno ucciso qualcuno e si sono incarnati in un neonato no, non sanno più chi erano, sono bambini normalissimi. Gli angeli "ibridi", gli ex umani che ora ritrovano il proprio corpo, sono sempre loro e quindi hanno tutti i loro ricordi.



5. Cosa distingue gli angeli bastardi da quelli puri?

Aislinn: Be', quelli bastardi erano uomini, hanno i loro ricordi, le loro emozioni, e si trovano senza un'identità, perché tutti li credono morti, non hanno quindi più amici, parenti, il lavoro, la casa... Vorrebbero ricostruirsi una vita. Quelli puri che li braccano non concepiscono la loro esistenza, sono legati a un'idea molto rigida di dogma e giustizia e non vogliono nemmeno considerare il loro punto di vista... ma, in un certo senso, anche alcuni di loro cercano un'identità, perché si sentono inutili. Alcuni. Il loro capo, Mikael, non ha di questi dubbi.
(Nota: per ulteriori dettagli visitate il blog dell'autrice: http://aislinndreams.blogspot.it/)



6. In base a cosa hai scelto il titolo?

Aislinn: Angelize in inglese è intraducibile, se non con "angelizzare", mettiamola così, rendere angelo. Si riferisce perciò a quello che succede agli uomini che diventano angeli; la parola viene da Angelizer, una canzone dei Moonspell.



7. Ci saranno solo angeli cattivi e reincarnazione o ci sarà posto anche per l'amore?

Aislinn: c'è anche l'amore. In particolare, uno degli uomini uccisi, Hesediel, vorrebbe tornare dalla fidanzata, con la quale era un po' in crisi già prima di morire, ma che diventa il simbolo della vita che ha perso... e quindi si parlerà di loro. L'amore c'è, dunque, anche se non si tratta di un romanzo «romance», l'amore è uno dei componenti. Nella prima parte è quello tra Hesediel ed Elena, che sono in crisi, e c'è un altro personaggio che prova sentimenti che non ammette neanche lui... E anche nella seconda parte ci saranno alcune storie d'amore, ma di questo non svelo nulla per ora. .
Quindi gli angeli ibridi le loro storie d'amore le hanno/avranno, e nella seconda parte (SPOILER!) perfino uno di quelli puri...



8. In qualche modo sono pronti a tutto per ritornare alla loro vita terrena, o per scoprirla, anche se ciò magari avviene sotto altre forme. E' come una sorta di ammutinamento celeste, a che cosa è dovuto questo comportamento estremo?

Aislinn: i primi angeli erano solo angeli, e hanno iniziato a uccidere perché volevano provare le sensazioni della carne, della vita terrena. Gli uomini uccisi da loro, diventati angeli "ibridi", cercano di riavere indietro un qualche tipo di vita, anche uccidendo, perché non sopportano la condizione di puro spirito. Fortunatamente alcuni, i protagonisti del romanzo, tornano umani senza uccidere...



9. Quanto dolore c'è nello scrivere un libro, è un momento catartico, di riflessione, autocoscienza?

Aislinn: scrivere è – se posso usare queste espressioni poco... ortodosse – una figata totale! Ed è anche una faticaccia. È catarsi ed è una gioia infinita. È disperazione ed è divertimento. "Scrivere non provoca tormento, ma nasce dal tormento" diceva Montaigne. A volte è così, a volte nasce dal puro piacere di raccontare, a volte da sogni e fantasie... probabilmente da tutto questo insieme. Almeno, per me è così. Di sicuro, il tormento lo provoca l'editing...



10. Aislinn è il tuo vero nome? Cosa significa?

Aislinn: no, non è il mio vero nome. Aislinn vuol dire «sogno, visione» in gaelico. L'ho sempre usato come blogger e per pubblicare, perché mi piace come nome, mi piace come significato e lo trovo adatto a quello che faccio, e inoltre be', dare il nome alle cose è un atto di magia. Il cognome lo si eredita, il nome lo scelgono altri per noi, a Aislinn me lo sono dato io... Ed è magia.



11. Gli angeli puri e i bastardi riescono ha percepirsi tra loro? Hanno dei poteri speciali?

Aislinn: Gli angeli "puri", che vogliono sterminare "gli ibridi", e questi ultimi si riconoscono, sì. Hanno vari poteri, ovvero: i puri possono evocare le fiamme e le spade infuocate e possono leggere nelle menti degli uomini, sfiorandoli. Gli ibridi hanno in parte questi stessi poteri, ma devono imparare a controllarli e per ora non ci riescono. Inoltre le loro ferite rigenerano, e non invecchiano, solo il fuoco degli angeli può ucciderli.



12. Il tuo personaggio preferito qual'è?

Aislinn: il mio personaggio preferito è Haniel, ma adoro anche Uriel, che però vedrete in azione soprattutto nella seconda parte: nella prima compare ancora poco e non ha pagine dal suo punto di vista. Poi mi ha dato molta soddisfazione Lucifero. Anche se per certi versi lo detesto, mi è piaciuto tantissimo "lavorare" con lui.



13. Quando scrivi solitamente, per Angelize o altri libri, hai già in mente sin dall'inizio tutta la storia oppure lasci andare la fantasia a briglia sciolta mentre scrivi?

Aislinn: quando inizio un romanzo ho in mente lo spunto, almeno un personaggio che sento di conoscere bene, che sento vivo, e la conclusione. Poi magari la conclusione varia, ma almeno ho una direzione da seguire. Il resto viene man mano. Preparo magari scalette parziali, so cosa capita in certi momenti, ma lo scopro davvero man mano. Io do vita ai personaggi e loro tracciano la strada, perché è il loro carattere, sono le loro scelte a determinare la storia. Quando sono vivi, la storia prosegue e io la vivo con loro.



14. Cosa ti ha lasciato dentro questo libro quando lo hai terminato, come ti sei sentita?

Aislinn: Soddisfazione, stanchezza, e un sorriso largo così, perché sapevo che era la cosa migliore che avevo scritto fino a quel momento. E adoro, adoro con tutto il cuore i suoi personaggi. Vedremo i prossimi libri ^^ Un altro l'ho già scritto, ma è troppo recente, ancora non so valutarlo.



15. Come ti e venuta in mente l'idea che essere un angelo sia brutto senza poter far niente?

Aislinn: dunque, io volevo proprio ribaltare quello che ci si aspetta dagli angeli. Ho pensato "dovrebbero essere i custodi? E io li rendo ingannatori". Hanno un po' la mentalità da inquisitori, non a caso uso sempre la parola dogma. Mikael e gli angeli come lui hanno quella testa lì: conoscono una Verità e non accettano di metterla in discussione.



16. Il secondo libro che vorresti scrivere dopo Angelize parlerà della vita di qualche personaggio di Angelize oppure cambierai genere e scriverai un altro libro?

Aislinn: Angelize ha una seconda parte che è già scritta e ha gli stessi personaggi. Poi - sorpresa sorpresa - c'è anche un altro libro, che ho già scritto, è urban fantasy ma NON c'entra con Angelize, è tutta un'altra storia con altri personaggi (e altre... creature ). L'ho scritto prima di Angelize, ma uscirà dopo (scelte editoriali). Chiamiamolo I.
Poi quest'estate ne ho finito un altro, M., che è sempre urban fantasy ma con elementi soprannaturali diversi(anche se ha qualche personaggio e l'ambientazione in comune con I.) Si tratta di uno "shared universe", diciamo. Poi ho in mente di scrivere un'altra storia, che però mi richiederà tempo, perché è ambientata nel passato e quindi sarà una sfida tutta nuova per me.



17. La Dea originaria da che parte sta in questa guerra tra puri e bastardi?

Aislinn: la Dea ha ridato un corpo agli umani "angelizzati". Lei è dalla loro parte perché difende il caos. Difende la carne, la terra. Ma anche se è dalla loro parte, non li aiuta quasi mai apertamente, lei è una spettatrice, e di certo non li salverà dai colpi di spada... Lei è la Dea, ma vista come Signora, Ecate, piuttosto che come Madre. Volevo mostrare il suo aspetto notturno, caotico.



18. Hai sempre creduto in Angelize o hai avuto dei momenti in cui hai dubitato della tua storia?

Aislinn: Ho sempre creduto che fosse un romanzo che aveva qualcosa da dire. Ho dubitato un sacco di volte che avrebbe mai visto la luce... Sapete bene quant'è complicato pubblicare e io ho avuto mille momenti di sconforto, sia per Angelize sia per le storie precedenti. Ci ho messo circa cinque o sei anni di gavetta prima di arrivare in Fabbri, senza contare gli anni precedenti in cui scrivevo ma non avevo ancora tentato di pubblicare.



Eccoci alla fine, potete vedere che anche stavolta abbiamo spremuto altro tempo ed energie alla nostra cara Aislinn...
Vorrei immensamente ringraziare Aislinn per il tempo rubato e vorrei ringraziare Regin per aver organizzato quella serata e un grazie ad entrambe per avermi dato la possibilità di riportare qui le domande!!!


Biografia autrice: https://labibliotecainfinita.forumfree.it/?t=67419002
Anteprima romanzo: https://labibliotecainfinita.forumfree.it/?t=67418989

Edited by masterbook - 25/11/2013, 18:38
 
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